L’ACQUERELLO: LE TRASPARENZE DELL’ARIA
Troviamo il termine acquerella nel capitoloXVII del libro delle arti di Cennino Cennini. L’acquerella,(acquerugiola per i pittori lombardi) consisteva in un pigmento privo di legante, in sospensione nell’acqua, reso trasparente come un vino rosato. L’acquerella veniva usato in pittura per realizzare velature. Con l’aggiunta di un legante come il miele o resine di piante da frutta, veniva usata per colorare disegni e xilografie che illustravano libri di erboristeria e botanica, più tardi i disegni architettonici, piante topografiche, piccoli appunti o bozzetti. L’acquerello come lo intendiamo oggi nasce alla fine del 700 primi 800. In questo periodo nasce la chimica del colore e la produzione di nuovi pigmenti. Fino ad allora, i pigmenti erano più o meno quelli conosciuti e usati anche dagli antichi egizi. Il giallo di piombo, chiamato giallorino citato anche da Cennino Cennini . Gialli di piombo e stagno. Una lacca molto colorante ottenuta dallo zafferano, mescolata con l’azzurrite per ottenere verdi più belli della natura, così diceva ancora Cennini. La lacca ricavata dallo zafferano era cara e poco resistente alla luce. Nel 1762 nasce il blu di prussia il primo concorrente sintetico del blu di lapislazzuli naturale. Nel 1820 si produce sinteticamente il colore più importante della tavolozza dei pittori di tutti i tempi e fino ad allora il più caro e ricercato: il blu di lapislazzuli o blu oltremare. Attorno al 1830 si cominciò a commercializzare il bianco di zinco. Da un sottoprodotto dello zinco si ricavò il giallo di cadmio commercializzato attorno al 1850. Nel 1814 nasce il verde smeraldo. Un verde simile non era mai esistito. Il verde viridian molto usato da Cèzanne si trova in commercio dal 1838. Il blu ceruleo arriva sulla tavolozza dei pittori nel 1870. Al verde di cobalto del 1780 si aggiunge nel 1859 il violetto di cobalto, nel 1861 il giallo di cobalto( aureolina).Nel 1868 il violetto di manganese.Nello stesso periodo un rosso: la lacca di garanza. La nascita dei colori in tubetto permetterà ai pittori di dipingere direttamente all’aperto anche lavori di grandi dimensioni, cosa mai avvenuta prima. Turner è il padre di questa nuova pittura, senza togliere nulla ai suoi contemporanei. Turner comincia a dipingere in modo diverso grazie anche alla frequentazione di George Field un chimico inglese che produceva colori. Affascinato anche dalla traduzione in inglese dell’opera di J.W Goethe sulla teoria del colore nel 1810 ( a lui dedicherà il quadro intitolato il mattino dopo il diluvio). Con l’aiuto di un prisma, (simile a quello usato da Newton), davanti agli occhi, Turner rivoluziona la visione cromatica, togliendo tutte quelle dominanti brune, terra d’ombra, ocra alla pittura di paesaggio dei suoi contemporanei.
Tra i pittori che conoscevano le possibilità delle mescolanze dei colori, trovarono in Leonardo una conferma che anticipava l’ipotesi tricromatica.
Leonardo da Vinci nel suo trattato della pittura parla dei colori semplici:
“I colori semplici sono sei, dei quali il primo è il bianco, il giallo il secondo, il verde è il terzo, l’azzurro il quarto, il rosso il quinto, il nero il sesto.
ISAAC NEWTON E LA VISIONE CROMATICA
Non penso che Isaac Newton avrebbe mai immaginato che la sua teoria dei colori scritta tra il 1665-1666 potesse creare una totale rivoluzione sul modo di vedere e riprodurre i colori da parte dei pittori.
Newton osserva che la luce solare passando attraverso un prisma, si scompone in diversi colori creando il fenomeno della dispersione della luce. Denominerà questo fenomeno spettro solare. Da Newton a Itten, fisici, chimici, pittori, lavorano sulla produzione, la visione e le mescolanze dei colori.
Mescolando i tre colori di base con percentuali variabili potete ottenere 999 varianto diverse.
Il bravo pittore è in grado di ottenere tutte le varianti di colore dalla mescolanze tra il blu oltremare, il rosso Magenta, il giallo di cadmio chiaro i tre colori di base.
ACQUERELLO.
Per imparare a dipingere, dovete imparare ad amare la pittura, come chi impara la musica ama la musica. L’umiltà è l’atteggiamento che dovete assumere per affrontare la vita del pittore, tutto quello che copiate è più grande di voi, una natura morta, un paesaggio, una figura.
Henri Matisse scriveva:…I mezzi più semplici sono quelli che meglio permettono al pittore di esprimersi. Se l’artista ha paura della banalità, non l’eviterà esprimendosi in un’ apparenza stravagante, cadendo nelle bizzarrie del disegno o nelle eccentricità del colore. I suoi mezzi devono derivare quasi per necessità dal suo temperamento. Deve avere la semplicità di spirito di credere di aver dipinto solamente quello che ha visto.. Mi piace questo detto di Chardin: “Metto del colore finché non è somigliante”.E quest’altro di Cézane.”Voglio rendere l’immagine”. E anche quello di Rodin:”Copiate la natura”. Leonardo diceva:”Chi sa copiare sa fare”. La gente che fa dello stile per partito preso e s’allontana volontariamente dalla natura, resta a margine della verità. Quando ragiona, un artista deve rendersi conto che il suo quadro è fittizio, ma quando dipinge deve avere questo sentimento: di aver copiato la natura. E anche quando se ne sia allontanato, deve restargli la convinzione di averlo fatto solo per renderla più pienamente.( Henri Matisse SCRITTI E PENSIERI SULL’ARTE EINAUDI)
Il primo passo per imparare a comporre
Quando al giorno d’oggi si sente parlare di composizione non si pensa ad altro che alla musica o alla stesura dei testi per canzonette.
Se leggete gli scritti dei pittori, dai diari diDelacroix alle lettere di van Gogh ,dai pittori moderni scritto da Jon Ruskin agli scritti di Gaugoin ed evitate le interpretazioni di critici e storici, capirete quanto sia importante la conoscenza del mestiere per evolvere in pittura.
Cézannè realizza una pittura da museo copiando delle mele. Disponeva e ridisponeva delle mele anche per giorni prima di copiarle. Questa operazione si chiama composizione.
La composizione segue delle regole che cambiano nel tempo ma come base seguono sempre gli
stessi principi.
La composizione parte dalla natura morta, ma comprende anche il paesaggio e la figura.
Imparate a disporre oggetti in una composizione, così imparerete a mettere in posa una modella
o un modello, scegliere un particolare in un paesaggio da dipingere.
La pittura non nasce nel momento in cui mattate la prima macchia di colore sulla tela, ma quando cominciate a pensare a un soggetto, imparate ad accostare vari elementi , più sarà calcolato e voluto, più dovrà apparire naturale.
CÈZANNE
Leonardo e Cèzanne sono da sempre i miei punti di riferimento.
Le nature morte di Cèzanne sono perfette, sia dal punto di vista compositivo che dal punto di vista cromatico. Cèzanne era amico di Monet e si ritrovarono dopo molti anni . Monet invitò a un ricevimento Cèzanne.Gustave Geffroy dirà dell’incontro avvenuto il 28 novembre 1894.
…si rivelò immediatamente, a tutti, come un personaggio singolare, timido e violento, straordinariamente emotivo .Tra l’altro ci diede la misura del suo candore e del suo smarrimento.
Prendendo da parte Mirabeau e me per dichiarare, con le lacrime agli occhi:”Non è superbo Rodin, mi ha dato la mano! Una persona che è stata decorata!!!” Meglio ancora, dopo colazione, si mise in ginocchio davanti a Rodin, in mezzo al viale, per ringraziarlo ancora di avergli dato la mano… Critico con i pittori suoi contemporanei salvo Monet,” il più grande di tutti noi”, diceva” Monet! Io lo metterei al Louvre”. Emil Bernard scriveva… “Ma poiché lavorava con estrema lentezza , accadeva sovente che un suo quadro restasse abbandonato a metà … A proposito degli impressionisti diceva:Pissarro è arrivato molto vicino alla natura, Renoir ci ha dato in pieno le donne di Parigi e Monet un modo di vedere, il resto non conta. “ Dopodichè mi spiegava tutte le sue idee sulla forma, sul colore, e sull’arte, sull’educazione di un artista:”In natura, tutto è modellato secondo tre modalità fondamentali: la sfera, il cono, il cilindro.. Bisogna imparare a dipingere queste semplicissime figure, poi si potrà fare tutto ciò che si vuole. (Michael Doran CÈZANNE documenti e interpretazioni UNIVERSALE DONZELLI )
PREPARAZIONE DI UN DIPINTO
Preparate la composizione. Scegliete cose semplici, osservatele con gli occhi di chi li dovrà copiare.
Non cercate oggetti sofisticati o creazioni di designer, difficilmente potreste accostarli ad altri oggetti. Cercate attorno a voi, nell’ambiente nel quale vi muovete. Non cercate di enfatizzare siate semplici nella scelta ma poderosi nell’esecuzione. Questo è il segreto, dalla canestra di Caravaggio alle composizioni astratte di Mondrian.
Quanti pittori oggi sono in grado, non dico di dipingere ma solo vedere quello che Cèzanne vedeva. Per un pittore che copiava dal vero dopo che Michele Eugene Chevreul (1786-1889) M.E.Chevreul (1786-1889), chimico scoprì e produsse la margarine, fu un pioniere nello studio della gerontologia. Direttore della Manifattura dei Gobelins di Parigi, si occupò del colore, nel 1839 pubblicò l’opera: De la loidu contraste simultané des couleurs et de l’assortiment des objects coloriés la bibbia scientifica della pittura dall’ impressionismo in poi. formulò una teoria che influenzò maggiormente la pittura degli impressionisti, macchiaioli e scapigliati , fino ai puntinisti , divisionisti e futuristi. Scoprì l’influenza reciproca dei colori e i colori simultanei, applicata da molti pittori. Studiando le combinazioni di colori, coprì che il rosso, accostato al verde rendeva i due colori più vivaci, mentre se accostati al giallo tendevano ad essere più spenti. Chevreul si rese conto, che due colori accostati tra di loro si tingevano l’un l’altro del corrispettivo colore complementare.
Per esempio un giallo tendeva a colorare di un blu violaceo i colori vicini: un rosso di verde bluastro, il blu di un giallo arancio. Chevreul formulò la teoria dei colori simultanei che dice:
“Due colori adiacenti, vengono percepiti dall’occhio in modo diverso da come sono realmente”.
Creò un nuovo cerchio cromatico,dimostrando che tutti i colori hanno un loro complementare.
I pittor hanno a disposizione nuove possibilità date dalla teoria di Chevreuil, l’invenzione dei colori in tubetto, nuovi pigmenti dati dalla chimica del colore L’acquerello come lo intendiamo oggi nasce alla fine del 700 primi 800 crazie alla scoperta e alla
produzione di nuovi pigmenti.
Salve mi chiamo Valerio Spanu, ho letto qualche vostro articolo e mi sono veramente comosso del modo in cui descrivete l’ arte……. io vorrei tanto poter sfogare la mia arte, ma come dite voi è necessaria la conoscenza, per arrivare a possedere l’ esperienza del passato, voi descrivete il sacrificio per raggiungere la meta cosi bene che sembra quasi una liberazione poterlo compiere……io non ho avuto la fortuna di poter studiare l’ arte, perche ho dovuto cominciare molto presto a lavorare con mestieri molto duri, dunque quel poco che so ho dovuto ” rubarlo ” da autodidatta, mi piacerebbe mostrarvi un mio lavoro cosi da dirmi quanto io sia lontano dalla padronanza dell’ espessività naturale di un buon artista, vi ringrazio se mi presterete attenzione…… (Valerio Spanu)
Buona sera Valerio. La pittura, non è nè rabbia nè sfogo, è unicamente un atto d’amore. È un continuo spreco di energie per essere sempre insoddisfatti. Deve sempre partire dal vero.Contrariamente al pensiero corrente, copi dal vero e sarà la natura stessa delle cose che la idirizzeranno verso la perfezione. Impari a disegnare, osservi Leonardo e faccia in modo di copiare le cose che lui copiava Sul grande manuale di acquerello, che ho scritto con mia moglie per la Fabbri, parlo di molti argomenti, di tecnica ,dei pittori e del loro atteggiamento alla pittura. comunque mi mandi le immagini dei suoi lavori e spero di esserle utile La ringrazio e la saluto Ettore Maiotti
Buona sera Sig. Maiotti,
Sono una studentessa d’arte che lavora attualmente in una galleria d’arte contemporanea a Firenze.
La collezione fissa di questa galleria conta con una collezione amplissima della opera di Luciano Gussoni, comprata dal mio titolare Marcello Secci, direttamente dal artista nei anni in qui questo trasferì il suo studio.
Molto interessata da questa stupefacente opera sconosciuta, mi sono messa alla ricerca d’informazione su l’artista, ed è così che sono arrivata a lei, al suo artìcolo, nel qualle cita Luciano Gussoni come uno dei suoi profesori a la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.
Sarebbe molto importante per me riuscire a mettere insieme più informazione possibile su l’artista. Se fosse così amabile di aiutarmi, Le sarei molto grata. Di cosa si occupaba Luciano Gussoni in questa scuola? Di chè anni si stà parlando?
Spero possa rispondermi. Un coordiale saluto,
Raquel Dominguez
Buona sera sig.na Raquel: Luciano Gussoni L’ho rivisto 2 o 3 anni prima che morisse. Era un pittore come lo si legge nei libri, Nell’introduzione del libro intitolato IL GRANDE MANUALE DELL’ACQUERELLO pubblicato dalla Fabbri parlo della magnifica scuola dove Gussoni insegnava. Con il signor Marcello Secci, la figlia di Gussoni ed io abbiamo avuto degli incontri poi non ho più saputo niente nè da uno nè dall’altra.Non ho idea di cosa stiano facendo. Comunque personalmente posso raccontarle molto: Gussoni era un pittore enorme, era a livello di Mondrian. Era uno che aveva scritto moltissimo a livello teorico, da poter considerare simile alle toria della forma e della figurazione di Klee. Lei ha visto poco di Gussoni, non ha idea di cosa ha lasciato. Era un Caravaggio del 2000. Non è sufficente lo spazio della posta elettronica per poterne parlare. Secci deve avere il mio telefono
Luciani Gussoni nasce a Legnano il 3 ottobre 1931 figlio di un commerciante di carni e di una maestra Ha due fratelli e una sorella il primo Cesarini decoratore di chiese con cui Luciano lavora fin da bambino il secondo Franco, muore in guerra e la sorella Tina. Per capire le devo spiegare alcune cose. Mi può contattare a questo indirizzo di posta elettronica?
Luciano Gussoni “…entra come garzone nella bottega del sig. Dervino, decoratore di chiese, nel 1942 a 11 anni e ne esce a 16, avendo acquisito una perfetta padronanza nell’arte della decorazione. Studia a Liceo di Brera dal 46 al 50. Frequenta la scuola d’Arte del Castello di Milano, prima come allievo, poi come assistente dell’affreschista Bertazzoni Virgilio, infine come maestro a sua volta fino al 1965. Dal 1957 al 1961 dimora a Roma e studia all’Accademia di S. Giacomo, dapprima come allievo, poi come assistente del maestro Alberto Ziveri, noto pittore della “Scuola Romana”. Contemporaneamente è scenografo in RAI di Roma per poi passare, sempre come scenografo, alla RAI di Milano, dal 1962 al 1982. Dal 1962 al 1965 ha insegnato come docente di disegno, affresco e nudo, alla Scuola d’Arte del Castello a Milano
Gussoni considerava Bertazzoni il suo vero maestro. Avranno sempre buoni rapporti. Quando Bertazzoni si trovò in difficoltà venne aiutato da G.(per quel che poteva , anche perchè lui stesso era eternamente in difficoltà).
Bertazzoni anche lui grande affreschista muore completamente sconosciuto
ciao maiotti ,
che bei ricordi ci legano a quegli inizi degli anni sessanta:
la Scuola Super. del Castello; la fucina che ci ha forgiati sia come Artefici, Artisti e perchè nò come uomini. Il tutto grazie a quei Giganti di Maestri :GUSSONI, BERTAZZONI che abbiamo avuto per nostra grande fortuna e quello spirito di sacrificio che hanno saputo inculcarci che per noi diventava gioia di vivere e di fare……
Felice di averti ritrovato
Sante Pizzol
Ciao Sante, è un po’ che non ci sentiamo, me è come se ci fossimo sentiti ieri. Tu sai perfettamente cosa voleva dire studiare pittura e in particolare noi dell’affresco di Gussoni e Bertazzoni. Siamo gli ultimi a conoscere il “mestiere”. La Winsor & Newton 4 o 5 anni fa mi ha incaricato con Luisella di visitare una cinquantina di scuole d’arte. Tutti parlano della situazione nelle scuole e nelle università, ma nessuno parla delle scuole d’arte. Erano altri tempi gli insegnanti delle accademie (i licei artistici non esistevano, dopo le medie si poteva entrare all’accademia ) assumevano l’incarico per chiara fama e non attraverso un concorso. Una volta gli insegnanti avevano una conoscenza del mestiere, di cui oggi non vedo il parallelo. I ragazzi non sanno tenere la postura,( tenere la matita in mano nel modo corretto). Tantomeno sanno usare il coltello per ottenere una punta a lancia o una punta a scalpello e per quale tipo di disegno usarle. Per appuntire la matita usano un temperino a rotazione, come i bambini. Non è colpa loro, il problema nasce quando le nuove teorie pedagogiche hanno superato l’insegnamento della calligrafia nelle scuole elementari, sostituendole con qualche cosa di “nuovo”. Ciò ha fatto sparire l’arte” di impugnare la matita o la penna. ( La civiltà dell’uomo bianco è l’unica che ha perso la calligrafia. La vedo brutta. I Musulmani, i Buddisti, gli Ebrei, considerano la calligrafia una cosa fondamentale. Noi mammiferi bianchi che fischiettano e producono bombe, l’abbiamo persa. La vedo molto brutta.) Una volta gli insegnanti avevano una conoscenza del mestiere di cui oggi si è persa la traccia. Esiste una ragione per tutto questo. Dobbiamo fare un cenno storico sul mercato, fogna dell’arte. Dopo le botteghe, dopo le accademie, nascono gli atelier. Le correnti artistiche nascevano negli atelier e, perché si affermassero ci voleva il tempo di una generazione . Nell’atelier di Glaire Nacque l’impressionismo. I Fauves si formarono nell’atelier di Gustave Moreau. Il fiume di denaro che i mercanti d’arte riescono a creare su una corrente artistica a pittore morto è enorme.
Ma perché non guadagnare subito su un pittore vivo e quadruplicare o quintuplicare a pittore morto?
Avviene che l’America vince la guerra sul mondo. Tutto è bello se il vincitore è democratico. Cosi ho pensato questo:
L ‘america oltre che essere una potenza bellica ha bisogno di essere anche il modello culturale ( Sparta e Atene).Con un colpo di genio e la potenza economica, assume la paternità della prima corrente artistica inventata dai mass media: la Pop Art. Un frullato di vetrinistica, grafica, fumettistica. Niente a che fare con la pittura e niente a che fare con il popolare.
L’idea da pubblicitario di Warhol di sostituire il termine bottega con fabbrica è la dimostrazione di ciò che penso: il pittore deve produrre oggetti (opere d’arte) . Se l’opera si vende non deve evolvere o trasformarsi. Abbiamo artisti che dipingono gli stessi ciccioni o gli stessi fumetti da anni, si vende la firma e non la qualità del quadro. La pittura non ha più bisogno di bella esecuzione quindi di abilità tecnica o mestiere, ma solo l’idea unica, scioccante, raccapricciante. Per ottenere questi risultati non occorre conoscere il mestiere della pittura, basta avere idee come un creativo pubblicitario con un’infiammazione cerebrale.
L’idea creativa, il marketing ,i mercanti e i critici hanno fatto più danni nell’arte figurativa di quelli fatti dalla nascita del cristianesimo sull’arte greca e romana. Per ritornare alla bellezza dell’arte greca e romana ci vollero 1500 anni e il movimento culturale nato alla corte di Lorenzo il Magnifico: Il rinascimento. Quanto ci vorrà per riparare i danni del movimento culturale nato dal Marketing. Nel frattempo li ringraziamo per aver distrutto le correnti artistiche e le scuole europee, in particolare quelle italiane, le più grandi del mondo. Mi hanno parlato di un articolo di un critico che spiegava la tecnica di Leonardo dicendo che le sfumature le otteneva strofinando il colore con il dito. Questo è il risultato di chi scrive senza avere la benché minima idea di cosa stia scrivendo. La tecnica che usava Leonardo era la velatura e tu sai di cosa parlo. Infatti poco dopo un restauratore scopre che sui dipinti di Leonardo ci sono continue sovrapposizioni di strati di ( resina ???). Quello della teoria del dito strofinato credo non sappia che moltissimi colori erano altamente tossici se non velenosi. I colori venivano preparati in bottega sotto la guida del maestro. Sapevano benissimo cosa contenevano, quindi se ne guardavano bene di usarli con le mani. Solo un incompetente può scrivere un’ idiozia del genere trattandola come una scoperta. Questo è il risultato di aver perso l’insegnamento tecnico nelle scuole.
Quale sarà il giovane che partirà per il sogno della pittura come un impressionista o un fauve? Non c’è niente di più conformista di questo anticonformismo tatuato, imperlato, griffato, omologato, drogato, deodorato, pube-rasato deciso dal marketing. Come potrà viaggiare il libero pensiero se è vero solo ciò che fa mercato, se é bello solo ciò che vende.
Ti ricordi quando disegnavamo almeno 6 ore al giorno? Tre a scuola e il resto a casa a fare esercizi dal vero. Se pensi a quante ore di violino deve fare un ragazzo per imparare a suonarlo. È cosi anche per la pittura. Si doveva disegnare impostati. Lavorare al cavalletto con il foglio appoggiato alla tavola perfettamente verticale, alla distanza del braccio teso. Segnavamo con il gesso l’impronta dei piedi per non perdere la posizione, Usare il filo a piombo per leggere in modo corretto le coordinate verticali ,(sai che l’uso del filo a piombo l’ha inventato Leonardo per sostituire il telaio?). guai spostarsi , non si doveva perdere la posizione. Era difficile, i risultati entusiasmanti. Eravamo innamorati della pittura e lo siamo ancora. Non avevamo una lira in tasca. Quante volte abbiamo rinunciato al pasto per comprare i colori. Oggi si rinuncia ai colori per comperare le schede telefoniche. Era una vita dura, entusiasmante.
Ti ricordi quando Bertazzoni con grande onestà diceva a chi non si applicava : Guardi. questo non è il suo mestiere, vada a fare il fumettista o l’illustratore oppure vada a studiare architettura. Oggi la pittura e il fumetto hanno lo stesso valore, gli architetti sono un problema a parte Te lo dico con l’esperienza della vita vissuta, Ho fatto l’illustratore e “ l’art director” per 30 anni, non c’entra niente. La nostra pittura era un cosa oggi impensabile. Chi non ha dipinto in affresco non ha idea di cosa sia la pittura. Figuriamoci i concettualisti.
Oggi i produttori di colori per artisti, hanno problemi. Quanto sono grato a Leone Maimeri per quello che mi ha insegnato, e quanto ho usato i suoi colori. Grazie anche ai formidabili pastelli della Ferrario , tutti ottimi colori. O il mio amico Giglio della Winsor & Newton che mi ha invitato a Londra a visitare la fabbrica di colori .Una meraviglia! Quanto tempo resisterà alle leggi del mercato? Fra quanto tempo un menager geniale non penserà che, per ottimizzare la produzione nella fabbrica dove William Winsor e Henry Newton hanno fabbricato i loro colori rendendoli famosi, non decida nuove soluzioni( come quella del dito strofinato per le sfumature di Leonardo)Grazie a Massimo Pellegrini di via Brera o Zecchi di Firenze. Tutta gente che fornisce materiali e informazioni ai pittori , pur che abbiano l’umiltà di chiederle. Si vendono poco i colori perché nessuno insegna ad usarli. I produttori e i rivenditori si mettono le mani nei capelli. L’arte di oggi sembra nascere dal metodo Montessori più che dalla conoscenza e da una evoluzione culturale. (Un imbianchino dei primi del novecento conosceva più tecnica di un pittore dei giorni nostri. Conosci il libro di Damaso Frazzoni del 1911 intitolato L’IMBIANCHINO DECORATORE E STUCCATORE.)
Mi avevano sfrattato dal mio atelier che avevo affittato in un abbaino di via Canonica perché dichiarato inagibile, e mi hai ospitato in un locale della tua cascina per 2 anni. Il periodo in cui ho studiato di più. Secondo te, racconto queste cose perché sono diventato un vecchietto?
Chi lo sa! A presto Et
Non la conoscevo ma sono appassionato di arte in genere e di musica in particolare. Ho due bimbe gemelle di 7 anni, che mostrano una passione particolare x il disegno oltre che per il violino che praticano tutti i giorni già da un paio di anni con divertimento ed impegno.
Se per il violino ho trovato una grande didatta che sa instillare passione anche ai piú piccoli, mi domando se esista un modo o un percorso che lei potrebbe suggerire perché questa predisposizione naturale non venga inghiottita dalla società di oggi, che come ben sa é molto crudele con l’Arte.
Loro fanno la scuola steineriana, che in qualche modo, già aiuta a preservare una disposizione alle Arti.
Ma cossa suggerisce di fare per sviluppare in particolare la forma espressiva del disegno o della pittura per dei bambini piccoli, ma altamenti ricettivi?
Grazie
Scusi per
Complimenti per le piccole, Lo studio del violino è una cosa molto bella e impegnativa: si tratta di una disciplina. È importante l’impostazione solo un maestro molto bravo può dare un’impostazione corretta attraverso la passione e il gioco. Anche la pittura è una disciplina, (almeno come la insegnamo noi). Per imparare a dipingere bisogna imparare a vedere.Questo lo può fare anche lei. Giri per i boschi o le campagne con le sue figlie le mistri tutto, le foglie gli insetti, dualunque cosa la natura la mette sulla sua strada. Raccolga , gusci di lumaca , fiori foglie ecc. Li faccia copiare dalle bimbe, la faccia colorare con le matite a pastello. Veda come prendono la cosa e quanto tempo passano sui disegni. poi mi mandi i risultati su ettoremiotti@tiscali.it . Le allego un disegno fatto da un ragazzo di 13 anni iscritto allaccademia di Vienna nel 1890. Nel 1990 ho realizzato per la De Agostini un’opera di 52 fascicoli intitolata Cominiamone di tutti i colori per insegnare ai bambini a dipingere, forse dall’editore la trova.
ho seguito per un bel tratto la bellissima serie di dispense sull’acquerello dwlla Fabbri, una delle poche cose serie che sono uscite in italia sul disegno e la pittura ad acquerello. Adesso so chi è il “Colpevole” e lo posso ringraziare di persona.
Sig.Or Alessandro, Saranno disponibili i Videomanuali tra la fine di settembre, e ottobre. Si tratta di manuali di tecnica pittorica ripresi durante le nostre lezioni. I filmati sono tutti puntati sul dettaglio proprio per mostrare nel particolare i trucchi del mestiere. Diciamo un’evoluzione dei filmati Fabbri. L’intento è quello di sostituire la manualistica cartacea, monotona e incompleta.
Il mezzo visivo è molto più utile. I videomanuali saranno
posti in vendita dall’editore polver@lasergraficapolver.com
Mi scriva per ulteriori informazioni.
Salve….. sono un appassionato d’ arte, soprattutto per quella figurativa, ogni tanto x quanto possibile libero da impegni quotidiani dedico un po’ del mio tempo alla pittura, leggendo il suo post non posso che essere pienamente d’ accordo su quanto scrive a riguardo di insegnanti e metodi di insegnamento, ho frequentato l’ istituto d’ arte, diplomandomi dopo 5 anni, spinto da una forte passione per il disegno, la pittura e la convinzione che questa scuola mi avesse insegnato come disegnare e dipingere, be…. se devo essere sincero le cose che ho imparato per la maggior parte l’ ho fatto da autodidatta
Buona sera Gino . La invito a seguire sabato alle 13,10 dopo il telegiornale LEZIONI DI PITTURA su http://www.reteveneta.it forse potranno esserle utili. Almeno spero. Saluti Ettore Maiotti
Buona sera, sono un appassionato di disegno e di pittura (acquarello in particolare), sempre da autodidatta (sono un medico) e l’unica guida che ho avuto in questi ultimi anni è stato il suo manuale (veramente ottimo, complimenti). Volevo chiederle se aveva in programma qualche seminario o corso nei prossimi mesi, ho fortunosamente trovato una data a settembre ma per impegni di lavoro non potrò esserci. C’è modo di essere aggiornato su eventuali, simili, iniziative ? La ringrazio in anticipo, cordiali saluti
Amedeo Galassi
PS: sarebbe per me un piacere poterle inviare per un suo spassionato giudizio una foto di un mio acquerello. Se ha una mail prometto di inviarlene uno solo !
Grazie ancora
Buona Sera Amedeo. Mandi pure l’acquerello, il mio giudizio sarà solo tecnico e non sui contenuti estetici. Non sono un critico. Può trovare indicazioni e aggiornamenti su info@artegat.ch. Abbiamo un atelier a Milano. Normalmente organiziamo corsi a Venezia e in Trentino. In alcune occasini in Toscana e a Roma. Può assistere alle lezioni che con Luisella abbiamo realizzato su retevenata. Le può vedere tutti i Martedì e Sabato tra le 13,15 e le 13,30 ( le televisioni private sono sempre molto approssimative, può cercare anche sul palinsesto. Comunque la fascia e quella.) in strining su http://www.reteveneta.it sono delle vere e proprie lezioni. Se le interessa può acquistare il dvd appunti di viaggio, è una lezione su come si organizza e dipinge un albun di appunti all’acquerello. Mi sono rmaste ancora poche copie se le interessa costa 10€. Saluti e grazie
Michael Tschiggerl
Caro Signore Maiotti,
mi chiamo Michael Tschiggerl e sono direttore di Smart Cookie Games in Germania. Mi piacerebbe contattarle per affari, pero non ho trovato nessun numero di telefono o indirizzo email suo.
Lei ha illustrato nel 1985 il gioco di carte di Alex Randolph “Caro Cane” pubblicato per Dal Negro. Per pubbicarlo un’altra volta in Germania e Austria ho bisogno degli illustrazioni e dei diritti. Le prego di contattarmi: tschiggerl@smartcookiegames.de.
Grazie e tanti saluti
Michael Tschiggerl