Ho frequentato da disadattato quella che oggi si chiama scuola dell’obbligo.
Il 25 /10/ 1962, superando l’esame di ammissione mi iscrissi alla scuola superiore d’arte applicata all’industria annessa al Museo Artistico Municipale del Castello Sforzesco di Milano. Nel 64 conobbi Luisella Lissoni nella sezione di affresco. Venni premiato con la medaglia quasi ogni anno, fino alla mia espulsione dalla scuola (21/11/1966) decisa dal prof. Scult. Carlo Paganini, “successore” dell’insostituibile Architetto Giuseppe Boattini.
Di quella meravigliosa scuola di mestiere, oggi rimane solo la certezza di aver avuto la fortuna di frequentarla.
Tutto quello che non si disegna non si dipinge. Ho dedicato per anni almeno tre ore al giorno al solo disego.
Dal 1964 al 1970, lavorai come grafico pubblicitario allo studio SIGLA, alla RADAR, le più importanti agenzie di Milano di allora. Non abbandonai la ricerca pittorica (non l’atteggiamento alla pittura) che continuò ad essere il mio interesse principale. I quel periodo disegnavo con una penna Flo-Master nera delle figure sulla carta da giornale. Le sintetizzavo mentre copiavo dal vero.
Dopo aver collaborato alla pubblicità di un famoso detersivo per una piccola filiale di un’agenzia pubblicitaria Svizzera, notai qualcosa che fece cambiare le mie scelte di vita. Figlio di contadini trapiantato a Milano ho sempre considerato la natura, e in particolare l’acqua le cose più importanti da rispettare ed amare.
Nel 1970, la visione del fiume Lambro (dove nel passato si pescavano i gamberi con le mani) che schiumava come una lavatrice a causa dei detersivi, mi angosciò talmente da farmi abbandonare il mondo ingannatore della pubblicità, della comunicazione e dell’immagine ( allora la parola ecologia esisteva solo nella fantascienza).
Per un colpo di fortuna, divenni assistente del grande artista designer Enrico Ciuti, dove conobbi Bruno Munari, con il quale realizzai il mio primo libro per bambini intitolato IN UN PAESE DI PLASTICA pubblicato da Einaudi 1973.
Continuai ad occuparmi di editoria. assunto dalla Etas Kompass, successivamente trasferito da Gianfranco Alessandrini prima alla Sonzogno, poi alla Bompiani. Lavorai con Valentino Bompiani. Per Umberto Eco realizzai la prima copertina dei suoi libri tascabili.
Per Oreste del Buono, curai la linea grafica dei tascabili Bompiani di poesia e letteratura classica.
Lavorai anche con Gianpaolo Dossena, in seguito studiai il nuovo marchio dei delfini Bompiani la prestigiosa collana di libri tascabili.
Nel 1975 feci la mia prima personale alla galleria d’arte struktura a Milano.
Di quella mostra mi rimane un articolo sul Corriere della sera e uno su Epoca. Qualche volta mi è capitato di rileggerli e ho avuto sempre la stessa sensazione: non capire cosa avessero scritto e a chi si riferissero. Non subii il fascino della nomenklatura dell’arte post sessantottina, l’allineamento alla pop art, al giochino della rivisitazione della pittura dadaista, e a tutta l’operazione di marketing che ne conseguì. Il Marketing crea con l’arte figurativa e non un affare economico a livello mondiale paragonabile al commercio della droga: Non mi meraviglierei che un giorno non si scoprissero interessi mafiosi dietro questo commercio. Allineata alla corrente dell’astrattismo europeo, la mia pittura, trovò nel percorso dal figurativo di grande potenza all’astratto rivoluzionario di Pit Mondrian il suo fondamento.
Cinque sequenze dal figurativo all’astratto, dall’autoritratto all’atro ritratto ( 1970/1975).
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Contrario al processo del marketing dell’arte, affermo che, chi non sa disegnare in modo rinascimentale non può dipingere e tanto meno astrarre. La pittura attuale ha perso l’abilità artigianale e la terza dimensione, il rinascimento non è servito a niente.
Nel 1976 Alfredo Barberis mi citò tra i migliori creatori di copertine con Alcorn, Munari, Bianconi, Pinter, Binosi ( e non ero neanche suo conoscente), in un articolo della pagina culturale del Corriere.
Pittura ed editoria furono e sono i miei interessi principali.
Nel 1978 publicai con la emme edizioni di Rosellina Archinto un libro per bambini intitolato nel paese del Fante di Picche.
Con la stessa casa Editrice, nel 1979 pubblicai “ Volta la carta”.
Realizzai il marchio della collana “Il Mangiafuoco”.
Nel frattempo, le mie ricerche in pittura arrivarono ad un punto di stallo, perché non mi era possibile trovare raffronti, visto che il mercato aveva fatto piazza pulita della pittura astratta europea mentre la pop art era diventata l’avanguardia illuminata e anticonformista da seguire, la cultura millenaria europea un’inutile sovrastruttura.
La pittura diventò facile, l’abilità artigianale ridotta a zero, basta l’idea.
Pubblicitari, fumettisti, vetrinisti assumeranno il ruolo delle avanguardie della nuova ricerca pittorica. Cosi, 60 anni di operazioni di marketing dell’arte hanno fatto più danni della nascita del cristianesimo sull’arte Greca e Romana. Una colossale operazione per spostare nella grande Mela il centro culturale del mondo e l’ enorme affare economico che ne consegue.
La tradizione europea aveva come principio la conoscenza del mestiere che partiva dal bel disegno dal vero con relative regole, base indispensabile per chi doveva fare il pittore, lo scultore, l’architetto. Saper disegnare dal vero significa saper maneggiare l’armonia. Cosa del tutto normale per un musicista, oggi incomprensibilmente inutile pepittori e architetti. Il risultato di questa operazione economica-culturale fu la perdita della 3° dimensione in pittura: la profondità. Vediamo bellissimi quadri figurativi e astratti, colorati e non, descritti dagli “A R T I S T I” come dipinti a N dimensioni ma la terza non c’è più.
Ripresi a lavorare sulla figura. Per chi come me aveva lavorato con gli affreschisti veri, il tanto ammirato segno della pittura e della calligrafia Giapponese non era altro che un già fatto. Sia ad oriente che ad occidente la mano, i pennelli, l’acqua, i pigmenti erano e sono gli stessi, gli stessi gesti. La prima differenza è la posizione di lavoro, noi sul supporto verticale, loro orizzontale.
La seconda differenza è l’influenza della comunicazione nei confronti di chi ignora il mestiere. La terza è che le tradizioni sono le fondamenta da cui partire per mantenerle o per trasgredire, solo così sono nate le grandi trasformazioni culturali. A noi occidentali basta trasgredire seguendo le mode, lasciando perdere la conoscenza del passato, come i bambini che fanno i capricci per attirare l’attenzione.
Questa è la trasgressione più conformista che sia mai esistita Scrivere sui muri è un espressione d’arte da e per chi non sa scrivere il proprio nome.
Illustrai il primo inserto del Corriere della Sera
Le ricerche fatte in questo periodo mi permisero di pubblicare” corso di grafica creativa l’ultima enciclopedia della grafica prima .della nascita del computer grafico. Un’opera di 1286 pagine suddivisa in 54 fascicoli venduti in edicola, ristampata cinque volte in Italia, Spagna e sud America.
Questa opera era indirizzata agli studenti di grafica, degne, architettura,e ai professionisti del settore che difficilmente conoscono quello che c’è a valle e a monte del mestiere del grafico.
Sempre dalla stessa ricerca nacquero: Il Manuale pratico dell’Acquerello. Il Manuale pratico di Grafica, Manuale pratico del Disegno a Matita, manuale pratico del pastello, Manuale pratico della Tempera, Manuale pratico della Sanguigna e Carboncino, Manuale pratico del colore ad Olio, Manuale pratico della pittura Acrilica.
Questi manuali hanno raggiunto un successo inaspettato sia per me che per l’editore. Sono stati tradotti in 8 lingue .
Negli stati Uniti il manuale dell’Acquerello e del Pastello si meritarono il posto sulla copertina di Publishers Weekly.
Sull’inserto letterario del Times vennero venduti per corrispondenza.
Ho illustrato il lbro di Silvana Santagostino intitolato iI Segreti del Castello nei libri della Biblioteca Trivulziana. Il libro fu presentato da Susanna Agnelli nella sala della Biblioteca Trivulziana con una mostra dei miei studi di disegni di gatti dal vero.
In pittura cominciai un impegnativo studio sul colore, Newton, Goethe, Chevreuil.
Tutto per capire Cèzanne.
A porto S. Stefano Susanna Agnelli presentò la mia seconda mostra personale , Dal Figurativo all’astratto.
Ho illustrato con mio figlio per la Fabbri la fiaba di Ilaria Rattizzi La volpe e il Mago, le storie di Cristina Cappalegora pubblicato anche in Germania e Giappone.
Il libro dei Mostri, pubblicato anche in Spagna.
Una ricerca su Klee e la pittura dei bambini mi ha dato l’idea di realizzare Combiniamone di tutti i Colori un corso di 52 fascicoli per insegnare a dipingere ai bambini pubblicato dalla De Agostini.
Con mia moglie Luisella Lissoni decidiamo di aprire un atelier che si ispira alle antiche botteghe dove insegniamo il mestiere della pittura in modo classico,LA BOTTEGA DELLE ARTI una vera e propria scuola libera d’arte, dove insegniamo il mestiere del pittore esattamente come si insegnava nelle accademie prima dell’ultima guerra mondiale. E `più importante l’idea del mestiere. Orrende opere mal eseguite ma originali.
Scienza , Coscienza e Conoscenza sono diventate parole vuote.
Spesso mi sono sentito dire: “a cosa serve saper disegnare come Leonardo quando esiste la macchina fotografica?
Prima imparate a disegnare come Leonardo poi se ci riuscirete mi saprete dire se serve o nò.
In una scuola di mestiere `non si impara ad essere artisti creativi,ma la capacità di esprimersi al meglio. Il mestiere del pittore si sta perdendo. Ad oggi possiamo dire che siamo gli ultimi.
Con Luisella ho realizzato una serie di 35 videocassette sulle tecniche artistiche intitolate Lezioni di pittura pubblicato dalla Fabbri , distribuite in edicola hanno ottenuto un grande successo, sia in Italia che in Spagna.
Dopo oltre 10 anni molte televisioni private continuano a trasmetterle in quasi tute le regioni d’Italia.
Nel 1990 ho fondato in Svizzera con Eva Degiovannini, Adriano Berta e altri il G.A.T: Gruppo Acquerellisti Ticinesi una scuola libera d’arte.
Ho realizzato con Luisella Lissoni Il Grande libro dell’Acquerello un libro di tecnica, storia e critica dell’acquerello 320 pagine .
Siamo stati consulenti della Colart italiana, marchio che racchiude la Winsor& Newton ,Lefranc, la Liquitex, la Contè.
L’insegnamento del mestiere nelle scuole d’arte è alla frutta.
Il nostro intento è di ricostruire l’accademia com’era creando i maestri perché non si perda ciò che rimane di questo mestiere. Sono convinto che l’unico modo per essere anticonformista non sia L’areosol art , scrivere sui muri delle città, questo lo fanno tutti ed è facile soprattutto per chi non conosce la bella calligrafia ma, diventare un conformista del passato che copiava dalla natura cosa molto difficile e in pochi riescono. La pittura è sempre stata difficile e impegnativa. Solo con l’impegno e il sacrificio si può raggiungere la radice del bello. Lo insegnano gli Impressionisti, Klee, Kandinskij, Mondrian , i Suprematisti russi e tutti quelli che non hanno confuso la pittura con il bricolage.
1975)la vela rossa, la vela bianca la stella rossa è bianca
1980) il corvo batte il tempo alla finestra da E.A Poe
Concludo con una frase che amo molto:
L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia? A questo serve: serve per continuare a camminare.
Edoardo Galeano
Buongiorno, sono una studentessa della Facoltà di Lettere e Filoofia di Torino e sto scrivendo una tesi sulla collana “Tantibambini”, al riguardo mi sarebbe di grandissimo aiuto poter avere da Lei delle informazioni relative al metodo di lavoro impostato da Muanri per questa collana, sapere se e come interveniva sui disengni che gli venivano presentati per i suoi libretti e così via…
In attesa di un suo gentile riscontro Le porgo distinti saluti
Federica Avanzato
Cara Federica, a quei tempi Munari era il designer con cui tutti i giovani che volevano intraprendere la carriera come “creativo”desideravano lavorare. Era un organizzatore con una visione Zen della distribuzione dei compiti. Allora io lavoravo nello studio di Enrico Ciuti ,( sono stato il suo ultimo assistente), Ciuti era un grande amico di Munari. Un giorno entrando in studio mi trovai di fronte Ciuti e Bruno Munari. Non l’avevo mai visto così da vicino e lo facevo molto più alto, invece mi arrivava al mento. Ciuti ci presentò poi raccontò a Munari delle storie surreali che disegnavo ai miei figli: Munari rise con una risata da scoiattolo e se ne andò. Chiusi la porta alle sue spalle feci due passi, e il campanello suonò. Aprii la porta. Era ancora Munari, e mi disse:”sto realizzando per la Einaudi una collana di libri per bambini che devono avere un prezzo basso al pubblico. Potrebbe disegnarmi la storia che mi ha raccontato? Accettai. Tre giorni dopo gli portai una storia completamente diversa, la trasformavo mentre realizzavo i disegni. Le storia era così: C’era un albero in mezzo alla foresta piena di mele rosse. Arriva una giraffa ,mangia una mela e lascoa cadere il torsolo, Nell’albero rimane un buco. Da sinistra arriva un elefante. La giraffa si spaventa ecc. Consegnai il libro che Munari non si aspettava. Non seppi più niente della storia fino a quando non mi arrivarono per posta 5 copie del libro con un testo nuovo e l’assegno . A ventsei anni mi ritrovai senza rendermene a conto ad essere coautore con il grande Bruno Munari. Non ho risposto alla sua domanda ma pensi allo zen e le risposte le trverà da sola Auguri e grazie Et.
Accidenti Ettore, ce l’hai ancora quel libro? vorrei vederlo!!Munari è un mito della mia giovinezza!
Gentile Signor Maiotti,
scusi il ritardo nella risposta, a ho avuto una serie di contrattempi… La Sua risponsta è perfetta, sto raccogliendo testimonianze da tutti gli autori e illustratori che al tempo presero parte all’avventura “Tantibambini” e stanno venendo fuori racconti curiosissimi… Approfittando ancora della Sua disponibilità, potrei iviarLe una lista dei nomi di tutti gli auotri della collana, così che magari possa darmi qualche suggerimento o contatto (di alcuni scrittori non ho infatti molti dati)?
Un ultima cosa, il libricino da Lei illustrato si intitola “Un paese di palstica” e l’autore era E. Poi, ovvero il geniale Munari, mi saprebbe dire qualcosa riguardo il giochino dello pseudonimo: com’è nato? Perchè Muanri firmò così solo alcuni dei suoi libricini?
Grazie e a presto!!
Federica
Arieccomi: per i nomi degli autori, li conoscevo di fama, ma non li frequentavo, ero molto giovane, arrivavo da un paese che si chiama Gorgonzola come il formaggio. Ero intimidito dal mondo dei designer. Era tra l’altro un mondo da cui non ero attratto. Munari firmava E. Poi tutti i libri dove modificava o riscriveva i testi e ne diventava coautore. Molto divertente è la scelta dello pseudonimo. Questo è quello che mi ricordo:… quando raccontate una storia a un bambino lui chiede sempre:…e poi? così ho capito che E. Poi dovevo diventare io. Con questo la saluto Et.
è vero!! Non ci avvo pensato al fatto del bambino che chiede sempre “e poi…”, eppure non sono stata bambini troppo tempo fa e leggo tuttora fiabe e racconti per bambini….
La ringrazio
A presto
Federica
Gentilissino signor Maiotti,
abbia pazienza se La assillo con tutte queste domande e curiosità…. Vorrei sapere che fine hanno fatto le tavole originali delle Sue illustrazioni per il Suo libricino di Tantibambini. Sarebbe molto interessante per me poterle vedere, anche per sapere se Munari è intervenuto in qualche modo sui disegni orignali, prima di mandarli in stampa… Pensavo che l’Einaudi li conservasse, ma mi hanno detto che loro non hanno più nulla…
Un cordiale saluto
Federica
Cara federica: le sue domande mi fanno tenerezza, mi rendo conto che lei non ha idea cosa sia L’editoria. Ogni 10 anni veniva mandato al macero tutto l’archivio, e le opere di cui si erano comprati i diritti sparivano. Oggi è peggio perchè gli archivi sono computerizzati. In ogni caso a nessun impiegato, (pagato x all’ora) ,verrebbe dato il pernesso di cercare nelle cantine per delle giornate dei disegni sotto la polvere del tempo. Munari, accettava i lavori solo quando erano perfetti. Trane il sottoscritto, tutti gli altri autori erano personaggi importanti dell’architettura e dell’arte applicata. Per intervenire sui disegni di altri bisogna imitarne lo stile quindi è chiaramente un lavoro da falsario. Munari era un designer di alto livello, non sarebbe mai intervenuto sui lavori, ma avrebbe richiesto l’intervento allo stesso autore. La saluto Et.
Ha ragione sa, io non ho nessuna idea di come funziona l’editoria e siccome non c’è nessuno che me lo ha mai spiegato, purtroppo per Lei, le faccio un sacco di domande!
Però io trovo completamente insensato che, dopo un arco di tempo, venga mandato tutto al macero, così si perdono dei veri e propri tesori!! Ma forse sono pensieri sciocchi i miei dettati da una tendenza personale a conservare sempre tutto…
La ringrazio per l’immensa pazienza
Federica Avanzato
Se cominciamo a ragionare sul sensato e l’insensato non finiamo più. Mi chieda pure quello che crede. Saluti Et.
Buongiorno.
Ho ritrovato per caso in biblioteca i suoi manuali.
Complimenti davvero, sonoo ancora attualissimi!
La ringrazio sig.or Nardi, ma non ho fatto altro che trasmettere quello che i miei maestri insegnavano. Ora nelle scuole d’arte nessuno trasmette qualche cosa a nessuno. Questo è brutto ma in compenso è “moderno”.
Gentile sig. Maiotti,
sono una studentessa della Facoltà di Design della Comunicazione del Politecnico di Milano e anch’io, come Federica, sto lavorando ad una tesi sulla collana Tantibambini.
La ringrazio quindi molto per il contributo che indirettamente, attraverso le risposte che ha dato a Federica, ha dato anche al mio lavoro. Grazie per il racconto del suo incontro con Munari, della sua partecipazione alla collana e del simpatico aneddoto dello pseudonimo E.Poi.
Un cordiale saluto
Grazi Bice, se ha bisogno di altre informazioni, le risponderò tempo permettendo. Un saluto Ettore Maiotti
Buongiorno,
ho tentato invano di trovare le videocassette dei suoi corsi,
perchè non le ripropone su cd?
saluti
Buon giorno sig. Cavaliere: mi permetto di anticiparle la notizia dell’uscita dei miei Videomanuali. Sono delle vere e proprie lezioni di pittura che ho realizzato con Luisella per la Lasergrafica Polver saranno posti in vendita tra settembre e ottobre. se le interessano le manderò l’indirizzo di posta elettronica dove poterli ordinare. la saluto Ettore Maiotti
Purtoppo io non sono proprietario della serie di cui parla, altrimenti le avrei pubblicate in dvd. Ho però recentemente fatto con mia moglie delle lezioni di pittura con mia moglie per una tv privata del veneto, può vedera queste lezioni su http://www.reteveneta.it al sabato alle 17,40 e alla domenica alle 13,30 vada su WEB TV e clik su diretta. Se le piacciono le lezioni può acquistare i dvd da reteveneta. La ringrazio e la saluto
Gentilissimo sig. Maiotti, sono uni’nsegnante della scuola dell’infanzia e trovai per puro caso, alcuni anni fa, un suo testo della collana gioca e impara con i colori(crea con la grafica). Sto cercando tra le librerie on line e quelle antiquarie ma è praticamente quasi impossibile reperire gli altri titoli (ho trovato solo disegna i rumori e tante forme da inventare). Ha per caso la possibilità di indicarmi il modo per trovare gli altri, credo interessantissimi, titoli? La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità Laura Faina
Buona sera signora Laura, Il lbretto di cui mi parla è stato estratto da un’opera più importante pubblicato dalla De Agostini. Era intitolata Combiniamone di tutti i colori, erano 52 fascicoli, un’opera nata per insegnare ai bambini le regole del disegno imparando ad osservare. L’opera ebbe un grande successo, ma non venne più ripubblicata perchè andava contr corrente rispetto al Marketing del prodotto scolastico. Uso un termine strano per lei ma ho i miei motivi, ho fatto il grafico per la scolastica della Fabbri,potrei raccontarle per giorni sul perchè ogni anno cambiano i libri scolastici. È un affare enorme. L’opera partì con un venduto di 300mila copie. Alcuni redattori estrapolarono da questa opera un certo numero di fascicoli dandogli un’altra linea grafica. Mi dilungo perchè quando penso a questo lavoro e la fine che ha fatto, mi sale la pressione. Ho studiato per cinque anni tutte le opere didattiche sul disegno e la calligrafia per bambini che son riuscito a recuperare pubblicate dal 1890. Ho scoperto che l’insegnamentodel disegno era un’altra cosa.Comunque non voglio annoiarla e le rispondo. Non c’é più niente sul mercato, Combiniamone di tutti i colori non è completa neanche nell’arcivio De Agostini. Io ho l’opera completa, vdrò di riprenderla a rate con lo scanner e spedirla per posta elettronica. Non abbia fretta Grazie Ettore Maiotti
Gent.mo Sig. Maiotti,
sono un grafico, ex possessore della collana “Corso di grafica creativa”.
Ex perchè a causa di un frettoloso trasloco ho perso tutti i fascicoli. Mi piacerebbe moltissimo ricomprare l’intera collana che considero un’opera meravigliosa.
Le chiedo cortesemente se mi può dare informazioni utili al mio scopo.
La ringrazio in anticipo.
Fabio Camozzi
Sig.Fabio per me è commovente ricevere ancora complimenti per un’opera così lontana nel tempo. Possiedo una sola copia in archivio. L’anno scorso veniva venduto attraverso internet da una libreria antiquaria. Forse può trovarla nel mercato dell’usato. Comunque vedrò di aiutarla nella ricerca. La saluto Ettore Maiotti
Sperando di fare cosa gradita, mi permetto di segnalare il link di un mio annuncio relativo all’opera in questione, qualora il sig. Camozzi fosse ancora interessato all’acquisto:
http://annunci.ebay.it/annunci/post/36583156
Vincenzo
Siamo entrambi nostalgici di una esperienza indimenticabile (come la nostra gioventù) fatta alla Scuola del Castello… oltre ai professori che tu citi io ho avuto anche il prof.Mantica a Affresco e mi sembra di ricordare che ci fosse anche una Luisella in classe con me.
Ho delle fotografie fatte nella sezione di Affresco, forse è ritratta anche lei. Ricordo Sante Pizzol che già da allora faceva vetrate artistiche e .. , se vuoi, aiutami tu a ricordare nomi e cognomi.
Saluti e grazie per avermi dato la possibilità di rinverdire vecchi ricordi.
Alberto Mosca
Perchè non metti anche tu qualche documento sulla pagina di Wikimedia Commons: Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria?
http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Scuola_Superiore_d%E2%80%99Arte_Applicata_all%27Industria
Salve maestro Maiotti, mi piace dipingere e anni fa ho acquistato in edicola alcune sue videocassette della fabbri, le ho trovate veramente ben fatte e mi piacerebbe trovare anche le altre ma le mie ricerche sono state vane. Vorrei avere anche i fascicoli ‘combiniamone di tutti i colori’ ma sembrano essere svaniti nel nulla come le vhs.
Queste pubblicazioni risalgono agli anni 90 ossia piuttosto recenti, sono il meglio per quanto riguarda l’insegnamento della pittura, possibile che lei non possa fare nulla affinche vengano riproposte in edicola? Eh si che potrebbe farlo, lei conosce bene l’editoria, mi da’ l’idea che pero’ non le interessi molto…. Se magari si desse da fare un po’ di piu’ sono sicura che verrebbe pubblicato di nuovo.
Un lavoro come quello buttato al vento e’ davvero imperdonabile! E’ stato inutile farlo, visto che nessuno ne puo’ beneficiare.
Norma
Ho dimenticato di scrivere delle domande cruciali …. possibile che lei non abbia conservato i suoi lavori piu’ grandiosi e completi come il corso di disegno e pittura…. non ci credo, non ci credo!
Possibile che non conosca nessuno dei suoi numerosi allievi che abbia acquistato e conservato il corso?
Possibile che tutto il venduto (quante copie?) sia finito in discarica? nei mercatini antiquari si trovano addirittura libri del 1800, ma i suoi, pubblicati negli anni 90 non si trovano, dove sono finiti? e possibile che nessuno li metta in vendita su internet?
si e’ mai fatto queste domande?
…………………………………………………….
Buona sera signora Norma: Lei solleva un problema grosso come una balena, e cercherò di spiegarglielo in modo sintetico. Se l’opera viene messe in vendita, e conclude il suo ciclo, sparisce dal mercato e viene tenuta in magazzino. Il magazzino ha un costo, fintanto che questo costo verrà coperto dalle vendite rappresentate dall’onda di richieste che seguono il ritiro quindi 2o3 anni, l’opera vive. Finito l’interesse il magazzino deve essere liberato. Un magazzino si libera in due modi o vendere a peso, a chi venderà al 50% del prezzo di copertina ,o al macero. Combiniamone di tutti i colori era anche un’opera un po’ lontana dalla didattica di allora.( lontano può essere troppo indietro o troppo avanti). Le opere in fascicoli sono inadatte al mercato del libraccio o cose del genere. Le videocassette invece furono vittime di un allagamento del deposito della Fabbri. Può trovare delle nuove lezioni su http://www.reteveneta.it si chiamano (lezioni di pittura) si possono vedere in diretta al martedì alle 07,45 o al sabato alle 13,15 controlli gli orari sul palinsesto. Mi rendo conto che non le risolvo il problema, ma le garantisco che é impossibile dialogare con gli editoriali. Io ho lavorato negli anni 70 con Valentino Bompiani e Bruno Munari,, le garantisco che ci si rendeva conto subito di avere a che fare con esseri pensanti, aperti alle novità e pronti a rischiare. L’unico rischio che corrono gli esperti di marketing e gli editoriali, è quello che la poltrona diventi un corpo unico con il loro sedere. Ho 66 anni mi pice dipingere esattamente come la prima volta che l’ho fatto, non ho più voglia di purdere tempo. Non sopporto più l’arroganza, l’ignoranza, presunzione. Ringraziandola la saluto Ettore Maiotti —– Original Message —–
La ringrazio per la gentilissima e immediata risposta.
Andro’ a vedere sicuramente le nuove lezioni di pittura da rete veneta ma sono demoralizzata per quello che mi ha detto circa le vecchie pubblicazioni editoriali.
Auguri per il suo lavoro
Norma
Signora Norma mi sono ricordato di lei e Le comunico che i dvd della mia nuova opera ” i VIDEOMANUALI” sono ora disponibili nei nei negozi di belle arti oppure potete chiamare 0248012965 dalle 14 alle 18,30 tutti i giorni compreso il sabato Grazie Ettore Maiotti
Salve professor Maiotti, sono uno studente di illustrazione alla scuola Artemessaggio, ex scuola del castello sforzesco, e la mia insegnante di illustrazione è la zia di Francesco Dossena di cui si ricorderà sicuramente.
Mi interesserebbe sapere se lei si trova ancora a Milano come quando dava lezioni a Francesco, le lascio la mia mail o eventualmente mi può lasciare un contatto telefonico
Grazie in anticipo per la sua disponibilità!
Beniamino Bestetti
SIG.MAIOTTI LEI INCARNA IL MAESTRO ”VECCHIA” MANIERA CHE HO AVUTO L’ONORE DI CONOSCERE E VIVERCI VICINO SONO CONTENTO DI AVER CONOSCIUTO LEI ANCHE SE PER VIA EDITORIALE GRAZIE PER AVERMI INDICATO LA RICERCA E LA STRADA DEL DISEGNO E DELLA PITTURA
UN AMICHEVOLE SALUTO
PIGNATARO PASQUALE
Grazie Pasquale anche da Luisella che lavora con me da una vita. Saluti Ettore Maiotti
Egregio professore,ho avuto la fortuna di imbattermi ,in edicola ,nella raccolta dei nastri ” Lezioni di Pittura” – Fabbri Editori, ormai molto tempo fa. Me ne mancano molti e vorrei completarla,magari riacquistandola per intero, se non fosse possibile trovare i numeri mancanti; eventualmente in CD,nel caso che questa opera abbia avuto la considerazione che merita con qualche riedizione. Sarà ancora possibile? Oppure, mi può consigliare una edizione recente,accessibile, equivalente?
Approfitto per esprimere la mia ammirazione destata dalla perfetta armonia della descrizione vocale con l’esecuzione estemporanea corrispondente, sulla tela. Ciò rende tutto più chiaro, più possibile, più piacevole fare.
Grazie per avere contribuito a risvegliare e ad alimentare in modo autorevole la mia passione per la pittura e il disegno in generale.
Giovanni Bombardi
Buon giorno sig. Giovanni. le devo dire che purtroppo la Fabbri oggi Rizzoli non tiene più in considerazione l’opera che ho realizzato con mia moglie. Non solo! Le ha anche svendute a una società che le affitta le puntate alle televisioni private. Con Luisella ho realizzato su RETEVENETA circa 50 lezioni di pittura. Ma ultimamente ho preso una nuova decisione per divulgare questo mestiere che si sta perdendo. Da Ottobre dovrebero essere a disposizione i videomanuali, un programma di pittura e di consigli estremamente didattici realizzati in dvd dalla Lasergrafica polver, un piccolo editore di Milano e distribuito da Ferrario, il più antico produttore italiano di colori per artisti. Il videomanuale è un nuovo modo di realizzare la manualistica per artisti di qualunque livello, dilettanti o prfessionisti. Lei può vedere direttamente dal vivo i gesti, i segni le prospettive e le proporzioni, l’uso corretto dei pennelli e il loro utilizzo. La gestione del colore le mescolanze possibili sulla tavolozza. Tutto questo come avveniva nelle vecchie accademie o nelle ultime botteghe di affresco che mia moglia ed io abbiamo avuto la fortuna di frquentare egli anni 60. Mi scusi se mi sono dilungato ma sono entusiasta di quello che abbiamo realizzato. A 67 anni ho ancora l’ntusiasmo di quando ne avevo 20. La ringrazio per i bei giudizi sul nostro lavoro e a risentirci Ettore Maiotti.
Buon giorno professor Maiotti, sono entusiasta per avere ricevuto la Sua risposta e per l’attenzione che, gentilmente, mi ha dedicato. Seguirò con interesse la pubblicazione dei videomanuali che mi ha descritto.Per questo La ringrazio con riverenza, ma, se mi è permesso, anche con tanta cordialità, Giovanni Bombardi
buon giorno Giovanni come richiesto la tengo informata sui videomanuali. I videomanuali saranno disponibili tra ottobre/novembre e saranno posti in vendita dall’editore polver@lasergraficapolver.com
Grazie
Buon giorno sig. Cavaliere: mi permetto di anticiparle la notizia dell’uscita dei miei Videomanuali. Sono delle vere e proprie lezioni di pittura che ho realizzato con Luisella per la Lasergrafica Polver saranno posti in vendita tra settembre e ottobre. se le interessano le manderò l’indirizzo di posta elettronica dove poterli ordinare. la saluto Ettore Maiotti
ho alcuni dei suoi libri e seguo lezioni di pittura sull’emittemte televisiva da lei accennata in qualche post precedente e devo dirle che guardare dipingere lei e la signora lissoni è un vero piacere.è incredibile costatare la bravura con la quale vi cimentate con ogni tecnica e con qualsiasi soggetto,complimenti ad entrambi.
Gentile Maiotti,
Possiedo delle vecchie cassette che guardavo da piccino nel 1996.
Condivido con lei la constatazione del degrado della pittura, ma non siamo ancora messi male.
Guardi questo pittore per capire che il rinascimento pittorico esiste ancora:
http://www.mariodonizetti.it/
Con stima
Alex Parisi
Donizzetti è uno degli ultimi. Il problema è che nelle scuole non è più tenuto in considerazione questo mestiere. Se lei si prende la briga di fare una ricerca, i lavori alla Donizzetti venivano eseguiti normalmente dagli studenti dell’accademia. Senza sottovalutare Donizzetti che è un di quelli che preferisco. Ha anche scritto una bellissima e coraggiosa critica al restauro del Cenacolo di Leonardo. Saluti
IL VIAGGIO
Ettore Maiotti
Cos’è il viaggio nel senso comune? L’itinerario, il percorso, il tragitto,la traversata, l’escursione, la gita, la crociera, il volo, il giro, l’esplorazione, il pellegrinaggio,il trasporto, l’evasione, la distrazione. Nel linguaggio attuale lo sballo, il trip.
Se osserviamo l’Arlecchino di Cèzanne e l’Arlecchino di Picasso, possiamo capire che viaggio ha fatto questo personaggio in pittura. Oppure quando Newton fece viaggiare la luce del sole attraverso un prisma di cristallo facendo apparire lo spettro solare . Possiamo immaginare il viaggio dall’arcobaleno, partendo dagli esperimenti con il pulviscolo d’acqua realizzati da Ruggero Bacone arrivando ai colori simultanei di Chevreuil. E che viaggio hanno fatto i pittori con queste scoperte, da Turner a Monet a Klee. Dalla pittura di paesaggio realizzata per stesura in studio , alla pittura realizzata per accostamento all’aperto e ancora alla pittura per accostamento in studio .(termini di cui si è persa la conoscenza e il significato.)
Fino a 50 anni fa per un pittore la parola formazione aveva tra i suoi significati quello del percorso attraverso il quale una mente si arricchisce e la pratica si consolida. Il viaggiatore è chi si mette in viaggio solo per partire. L’ignoto inaccessibile.
Lo studio della pittura, i desideri, i sogni sono i motivi del viaggio.
Ma anche molte altre cose come l’utopia.
In una frase di Eduardo Galeano é ben spiegato questo pensiero: l’utopia é come l’orizzonte ti avvicini di un passo lui si allontana di un passo, ti avvicini di dieci passi lui si allontana di dieci passi l’orizzonte è irraggiungibile. allora a cosa serve l’utopia,l’utopia a questo serve: serve a farti camminare.
La pittura, la pittura vera, non parlo di mercato, delle biennali, triennali , quadriennali, o le trovatine creative- original- trasgressiv-giocose, non parlo di bambini di plastica impiccati ai rami degli alberi, vacche squartate e messe sotto plastica o delle istallazioni, gli eroici fumetti.
Parlo dei Caravaggio, dei van Gogh, dei Klee, dei Malevič, dei Mondrian, dei De Staël, o dei Rotko dagli Afro. Parlo delle correnti artistiche che per affermarsi doveva trascorrere una generazione, un movimento culturale.
Dopo le botteghe, dopo le accademie, le correnti artistiche nascevano negli atelier . Nell’atelier di Glaire Nacque l’impressionismo. I Fauves si formarono nell’atelier di Gustave Moreau. Il fiume di denaro che i mercanti d’arte riescono a creare su una corrente artistica a pittore morto è enorme. L’america vince la guerra sul mondo. Tutto è bello se il vincitore è democratico. Ma L’america ha bisogno di essere anche il modello culturale e, con un colpo di genio assume la paternità della prima corrente artistica inventata dai mass media: la Pop Art. Un frullato di vetrinistica, grafica, fumettistica. Niente a che fare con la pittura e niente a che fare con il popolare. L’arte è solo l’idea unica, scioccante, raccapricciante, l’opera d’arte deve attorcigliare le budella come a chi è testimone di un suicida che si butta dalla finestra del decimo piano e si sfracella davanti ai suoi piedi. Per ottenere questi risultati non occorre conoscere il mestiere della pittura, basta avere idee come un creativo pubblicitario in depressione. Non è necessario che chi ha le idee sappia realizzarle, troverà qualcuno in grado di farlo per lui. Seguendo questa logica, un pilota d’aereo che lancia un missile su un ospedale e fa una carneficina, potrebbe essere paragonato a un pittore rinascimentale alla corte dei Medici.
Questa trasgressione di moda, penso che sia del misero conformismo antitrasgressivo.
Tristo è quell’ allievo che non supera il maestro! Leonardo invitava i giovani al viaggio. Leonardo studia da Verrocchio, Vincent van Gogh studia da Mauve, Cezanne con Pissarro, Pissarro da Gleire. Matisse da Moureau.
Si potrebbe partire da Pasmoore e a ritroso arrivare fino a Giotto Il primo pittore che firma le sue opere. Un lungo viaggio che si ferma ai significanti dell’informale.
L’ arte decisa dal marketing è responsabile del crollo delle scuole d’arte europee, e quelle italiane in particolare, le più grandi del mondo. Il marketing e i mercanti hanno fatto più danni nell’arte figurativa di quanti ne abbia fatti la nascita del cristianesimo sull’arte greca e romana. Per ritornare alla bellezza dell’arte greca e romana ci vollero 1500 anni e il movimento culturale nato alla corte di Lorenzo il Magnifico: Il rinascimento. Quanto ci vorrà per riparare i danni del movimento culturale nato del Marketing.
Quale sarà il giovane che partirà per il viaggio della pittura come un impressionista o un fauve? Non c’è niente di più conformista di questo anticonformismo tatuato, imperlato, griffato, omologato, drogato, deodorato, pube-rasato deciso dal marketing. Come potrà viaggiare il libero pensiero se è vero solo ciò che fa mercato, se é bello solo ciò che vende, se l’arte è uno status simbol? Siamo bombardati da una bellezza che non ci piace, andiamo dal chirurgo plastico non perché devastati da un incidente ma per assomigliare a qualcuno che assomiglia a qualcun’ altro che si è rifatto guardando una foto. Il viaggio del nostro spermatozoo che ha vinto la corsa sugli altri era il più dotato o era un cretino fortunato? L’umanità é impazzita? Siamo fatti per il 90% di acqua e inquiniamo l’acqua, viviamo respirando aria e inquiniamo l’aria. Questa non é pazzia? Stiamo viaggiando dall’uomo sapiens sapiens all’uomo diversamente sapiens? Per chiudere riporto una frase di Paul Signac “Il pittore anarchico non è colui che esegue opere anarchiche, bensì colui che, senza curarsi del denaro e senza chiedere ricompense lotta con tutta la sua individualità contro le convenzioni borghesi.”
Ettore Maiotti
Sono pienamente d’accordo con le sue tesi. Sono musicista e ritengo che l’unico modo di imparare e trasmettere il mestiere sia la “bottega”. Complimenti. F.P.
grazie Federico. Il processo di americanizzazzione dell’arte senza mestiere ci porterà invitabilmente all’arte senza pensiero grazie e a risentirci E.M.
Quello che ha scritto mi ha tanto emozionato…..perché è quello che penso anch’io ….ma l’uomo ormai viaggia troppo velocemente senza saper camminare !
Gentile sig. Maiotti,
per motivi di studio sto conducendo una ricerca sul grafico Ferenc Pintér in merito al quale ho trovato una sua intervista dal titolo “Il lungo viaggio nella grafica di Ferenc Pintér” pubblicata, se non ho capito male, su uno dei suoi volumi del “Corso di Grafica creativa”, risalente o al 1989 o al 1991, ho riscontrato queste due diverse date. Potrebbe cortesemente scrivermi per esteso la bibliografia di riferimento in modo dettagliato, comprese le pagine dell’intervista, il volume, etc? purtroppo navigando su internet io non sono riuscita ad ottenere l’informazione corretta che cerco.
la ringrazio anticipatamente.
Saluti,
Maria
sig Maria, L’intervista, era un testo ricavato da una registrazione che io stesso avevo fatto a Pinter. Le date di pubblicazione sono tutte due valide, si tratta dalla prima edizione e le ristampe.
Gentile sig. Maiotti,
sto lavorando ad una tesi di laurea su John Alcorn, la cui famiglia ha lasciato tutti i suoi materiali di lavorazione all’Università degli Studi di Milano. Tra essi ho trovato il bozzetto per la copertina di una rivista di giochi per adulti, “Giochi”, che però non era mai stata pubblicata perché non accettata dall’editore.
Su una bancarella di libri usati ho trovato e acquistato gli 8 volumi del Corso di grafica creativa e ho visto che era stata inserita l’immagine della copertina.
Ho pensato che a lei l’avesse fornita Alcorn stesso, ritenendola a ragione una bella copertina, sicuramente più riuscita e originale di quella che poi gli è stata preferita. Si ricorda come l’ha avuta?
A quel tempo Rizzoli non era ancora parte del gruppo Fabbri (o viceversa) quindi non avrete avuto occasione di incontrarvi per i corridoi, però dalle sue parole ho avuto l’impressione di una conoscenza tra lei e Alcorn.
Complimenti per il Corso di grafica creativa. Per certi versi è inevitabilmente superato (computer), ma ancora adesso è uno strumento utile per imparare il mestiere di grafico, a maggior ragione visto che il computer permette di fare lavoro grafico senza avere la formazione.
Cordiali saluti,
Maria Rosa Saporito
Non ho mai incontrato Alcorn. Deve considerare che Alcorn in quel periodo era sulla cresta dell’onda, quindi notizie e immagini si trovavano facilmente. Tra L’altro io non avevo curato la raccolta della storia della grafica. La raccolta mi venne imposta dall’editore e seguita da un grafico di cui non ricordo il nome una brava redattrice che si chiamava Luisa Baronchelli. Mi sono occupato di tutto quello che riguardava la perte tecnico-artistica. Comunque, personalmente la storia della grafica l’avrei condotta in un altro modo, se vuole vedere Alcorn vada a vedere i disegni del gruppo Disney prima della nascita di Topolino. Saluti Ettore Maiotti
Maria Rosaria le ho risposto su Alcorn. Rileggendo la lettera ho visto che lei fa una osservazione importante suul’attualità del corso di grafica. E’ vero le cose sono superate, ma le regole di composizione , tipografiche cromatiche, in una perola il mestiere, quelle non cambiano, e nessuno le insegna più. Siamo nellepoca in cui tutto è veloce quindi non si può perdere tempo per insegnare ai giovani. Grazie e la saluto
La ringrazio comunque.
Di nuovo cordiali saluti
Caro Ettore,
ti ho ritrovato! Ti avevo perso quando ho incominciato a occuparmi di computer. Era nel 1983. Poi mi sono infognato (lrggi infoiato) nell’Editoria Elettronica. Ora scrivo per me perché nessuno mi legge. Sei sempre il fulgido genio che eri! Un abbraccio. Egidio
Accidenti Egidio mi dispiace, spero non sia grave, fammi sapere. Ci sentiamo appena puoi la mia posta elettronica è ettoremaiotti@tiscali. it .Ti avevo trovato sul tuo sito credo l’anno scorso, ho cercato un contatto ma devo aver sbagliato qualche cosa, questa meravigliosa macchina non legge il pensiero. Io la uso, più o meno, come una macchina da scrivere. Per ora sono ancora più veloce con le matite e i colori. Mi sono dedicato in pieno all’arte ma non mi sono allineato al mercato. Ho fondato con mia moglie due scuole di pittura, una a Milano l’altra in Svizzera. Mi diverto come un pazzo. Ho realizzato con Luisella 38 lezioni sul mestiere del pittore per una tv privata, forse ti ricordi che avevo realizzato 35 videocassette per la fabbri sulla tecnica pittorica. Ho 5 nipoti, vivo vicino a Como. Spero di poterti sentire presto e magari vederci. Mia figlia ha una casetta al Lido degli Estensi, non è detto che non venga a trovarti. Ciao e tanti auguri per tua moglie. Fammi sapere.
ciao Ettore
ti ho conosciuto attraverso il Corso di Grafica creativa negli anni 80
allora lavoravo ancora in fabbrica e a poco mi erano serviti gli studi di grafica all’ISA di Monza, sai… era più urgente trovare un lavoro sicuro e brutto che uno insicuro ma appagante. Soprattutto per un figlio di operai come me…
Ma dopo una decina di anni ero stufo e mi atterriva l’idea di passare il resto della mia vita chiso in un capannone industriale.
Così quando lo appresi da una pubblicità in TV (me lo ricordo ancora) quel corso è stato il trampolino di lancio per tutto il resto che sarebbe venuto.
Dopo anni ho ripreso in mano gli strumenti del grafico (non ancora il computer) e mi sono rimesso a fare progetti ed elaborati con matite, rapidograf, marker, Cow ecc.
Poi è venuto il computer (nel frattempo erano cambiate un po di cose nel mondo della grafica 🙂
ho imparato a usare i programmi di grafica e impaginazione eccetera.
per farla breve, ho trovato impiego in una piccola casa editrice all’inizio degli anni 90 e ora lavoro all’ufficio grafico della Feltrinelli.
E non è tutto
la primissima passione, che aveva infiammato i sogni di un bambino di 10 anni e poi si è spenta dopo le scuole superiori, la pittura, è tornata a farmi compagnia. E così ho ripreso ancora in mano matite, acquerelli, pennelli, colori a olio e acrilici. Ad appassionarmi di proporzioni, teorie del colore, movimenti d’arte eccetera.
E così sono capitato in questo tuo sito e sto leggendo con attenzione
beh, volevo solo ringraziarti
in fondo a essere davvero realisti, anche se non ci siamo mai conosciuti, è grazie a te e ai tuoi consigli se a un certo punto ho cambiato radicalmente la mia vita
ciao
Enrico
Ciao Enrico grazie della tua lettera, in tempi diversi abbiamo vissuto qualcosa di simile. Anch’io ero figlio di operai, di preciso di un camionista e di un’ex portinaia. Negli anni 60 sono partito da Gorgonzola con i miei disegni sotto il braccio. Ho imparato l’affresco, le tecniche pittoriche alla più bella scuola del mondo la vecchia scuola del Castello Sforzesco, che non ha niente a che fare con l’attuale. Questa è diventata una dolle tante. Per vivere ho scelto di fare il mestiere più vicino alla pittura. Andai a lavorare in una agenzia di pubblicità grazie a mio fratello, avevo 15 anni. Una volta, per fare il pubblicitario che allora si chiamava cartellonista pubblicitario, bisognava presentare i disegni, non ne volevano sapere di creatività, alle idee ci pensavano i vecchi del mestiere. Poi si andava in tipografia a imparare le regole di composizione ecc. era un’altro mondo. Poi ho lavorato in editoria. Quando ho capito che il nostro mondo stava cambiando ho pensato di realizzare un’enciclopedia della grafica per non perdere la memoria di questo meraviglioso mestiere. Poi ho capito che anche il mestiere della pittura stava morendo grazie all'(americanizzazzione) dell’arte stava distruggendo irrimediabilmente l’accademia Europea, in particolare quella italiana. Così con mia moglie già mia compagna al castello, abbiamo realizzato inumerevoli libri di tecnica pittorica, DvD, puntate televisive e aperto due scuole di mestiere (molto simili alle botteghe), una a Milano e una in Svizzera. Sarei contento di conoscerti, La Feltrinelli è in via Andegari, e forse lavora ancora una mia amica , la dott.a Dina, ma forse è già in pensione visto che io ho quasi 70 anni. Mi puoi chiamare se la interessa al mio atelier 02 48012960. Ti saluto e grazie ancora
Biografia veramente divertente, affascinante e di straordinaria saggezza
Grazie Renato fa sempre piacere
Gentile Maestro, le sue considerazioni sull’arte, benchè controcorrente nel mondo tecnologico e del profitto, del tutto subito e senza sforzo, sono coerenti con la sua biografia di artista italiano antico e moderno (cito le sue parole). Non si può non condividerle per la serietà e l’onestà intellettuale che rappresentano.
Chi le scrive, la conosce dalle sue opere. Dopo una vita professionale dedicata alla cura di bambini malati, nel momento della pensione mi sono scoperta la voglia di colori e ho cominciato a copiare gli acquerelli dei suoi manuali e a frequentare lezioni di disegno e acquerello dal vero con Tullia Matania e poi con Simonetta Capecchi . Non ho molto tempo davanti e non imparerò l’arte, che richiede impegno serio e occhi buoni. Per me è tardi, ma dopo aver letto tutto il carteggio (complimenti per la sua incredibile disponibilità, dote rara!), ho deciso di continuare a fare i miei incerti passi verso l’utopia, aiutata anche dal suo corso in videocassette. A prescindere dai …risultati, è una gioia che mi volgio concedere.
Ma ho anche un’altra motivazione per contattarla. Ho due nipotini gemelli di 4 anni, maschio e femmina, li faccio disegnare e colorare con i pennelli e gli acquerelli, e loro gradiscono molto ; temo tuttavia di fare errori didattici grossolani. Mi faccio guidare dalla mia passione o lei può suggerirmi una guida ?
Grazie, le auguro di continuare per molti anni “a divertirsi” con la sua arte.
Roberta Arsieri
Grazie Roberta, mi ha scritto una lettera bellissima. Questo è quello che penso: Non mi considero controcorrente. L’arte tutta potrebbe essere rappresentata da un fiume che scorre, è facile capire chi va controcorrente. L’arte nelle mani del marketing, ha ridotto pittura, musica, poesia ecc. nel pantano immobile dell’artificio. Qual è la direzione da prendere per andare controcorrente? salvare il mestiere. Probabilmente la sua vita è stata più vicina a una missione che a una professione. Per la professione, non è sempre necessario fermarsi e osservare, imparare ad essere lenti in modo che il cuore riesca a leggere ciò che gli occhi sanno vedere. Non esiste un’età per imparare a dipingere, come non esiste un’età per imparare a suonare uno strumento o cantare. Non ci vuole molto, se uno sa scrivere una o potrà sicuramente disegnare un uovo. Il problema è disegnare o dipingere ciò che si vede e non ciò che si sa. Disegni tanto, copi tutto ciò che le capita sott’occhio. Guardi 100 volte e faccia una riga, non faccia 100 righe guardando una volta. Diventi lenta e sarà il soggetto a disegnarsi attraverso il suo occhio il suo cuore e la sua mano. Per quel che riguarda i suoi nipotini, si faccia vedere dipingere, loro la osserveranno e ruberanno i suoi gesti. Raccolga gusci di lumache, conchiglie, le copi e loro le ruberanno la voglia di imitarla. Così ho fatto con i miei figli e faccio con i miei nipoti. La voglia vera arriva verso gli 8-9 anni. Ho fondato una scuola in Svizzera dove i miei allievi insegnano ai bambini. Cerchi info artegat.ch. Può vedere su http://www.reteveneta.it al sabato alle 13 dopo il telegiornale lezioni di pittura oppure da Zecchi a Firenze, Poggi a Roma gli ultimi dvd che abbiamo realizzato. Se le interessa, in estate faccio dei corsi intensivi di paesaggio dal vero a Venezia e in Trentino. Forse anche in toscana. Può anche contattarmi su Facebook. La saluto e a risentirci Ettore Maiotti
Buongiorno sig . Maiotti , come posso conoscere giorni e luogo in cui terrà i corsi intensivi di paesaggio in Trentino ? Grazie Roberta P
dovrebbe essere l’ultima settimana d’agosto trova le notizie si info@artegat.ch
buon giorno Roberta, Per il corso in Trentino si è deciso dall’uno al 5 di settembre, a Sfuz per informazioni vada su info@artegat.ch la saluto Ettore Maiotti
Buongiorno e Grazie per l’informazione . Spero di potermi iscrivere .
Roberta P
le mando le date e il resto delle informazioni girandole la mail dell’organizzatrice a risentirci Ettore Ciao Andrea, ti mando le dritte per Sfruz
Il corso si tiene da Lunedi 2 settembre a venerdì 6 settembre La struttura si chiama La Capannina Costo 50 euro al giorno pensione completa (perché ci sono anche gli extra compresi) 200 euro costo Ettore
Io raccolgo le adesioni entro 5 giugno 2013, chi si prenota paga già il corso ad Ettore, negli anni ho avuto esperienza…..
ti ricordo che NON è un albergo, è un pensionato/ostello, non sei servita come un albergo, hai visto anche tu!, altrimenti costerebbe altro che 50 euro al giorno E poi,come hai visto,bisogna adattarsi, questo lo devi dire, non c’è camera singola, NON è garantita, chi si prenota prima ha dei vantaggi, chi arriva per ultimo si arrangia
Dopo il 5 giugno dovranno contattare direttamente Gianni per accertarsi sulle camere (poi ti darò le dritte necessarie)
Sfruz rimane uno degli ultimi paradisi terrestri dove si trova
tranquillità e pace e serenità, bisogna guadagnarselo ed apprezzarlo.
Ti saluto, un abbraccio Isa Inviato da iPhone
Buongiorno vorrei sapere altre cose ,ho mandato mail ma non ho ricevuto risposta perciò le chiedo :
– l’età non conta ? – materiale, cosa ci portiamo ? – ogni gg a che ora si inizia e a che ora si finisce all’incirca
Grazie anticipatamente per la risposta R.P.
le risondo: occorre un cavalletto da campagna, un albun per acquerello a grana fine, un pennello di martoran 12 acquerelli in tubetto, rooso magenta ,giallo di cadmio chiaro, blu oltremare, marca Maimeri blu,Non usare Maimeri venezia, sono di qualità inferiore. Una piastrella di ceramica bianca, un barattolo per l’acqua, uno sgabello pieghevole, un cappello per il sole, matita n°2B, una gomma dicaucciù va bene la pelican verde, un taglierino. Se non trova qualche cosa dell’elenco, soprettutto i colori,me lo scriva, li procuro io. Si lavora circa 5 ore al giorno con pausa pranzo partendo dalle 9,30. Se le servono altre informazioni mi telefoni pure allo 0248012965. Arisentirci E.M
Maestro io ne so meno di Lei, faccio un lavoro da impiegato, tuttavia mi sento una certa inclinazione artistica e sto incominciando a fare qualcosa. Non so a cosa si riferisca quando parla dei danni apportati dal Cristianesimo all’arte classica.
Io ho visto splendidi affreschi e sculture dal paleocristiano fino al gotico, specialmente il pre romanico e romanico hanno delle cose che mi richiamano un po’ il primitivismo e non sono lontane da una certa astrazione, certo sono opinioni e gusti personali, io non mi ritengo né borghese-clericale né conformista, ma mi piace l’arte sacra.
Inoltre le Sue considerazioni sembrano, mi perdoni, troppo riduttive nei confronti dell’arte contemporanea, ci sono certi grandi geni, come Pistoletto (basta vedere i “quadri specchianti” e tutto il discorso teorico che ci fa attorno…). Concordo invece su quello che dice sulla commercializzazione dell’immagine e sul fatto che trasgredire è diventato un alibi per gli ignoranti.
Le segnalo un artista di grande talento, di Voghera, astratto-informale (spero di azzeccare la definizione) ma con importanti studi classici alle spalle. Si chiamava Paolo Sanvico, fu studente al Brera a cavallo del ’68, è scomparso nel 2004.
Date lezioni pratiche anche nel milanese e dintorni?
grazie gianni
Un caloroso saluto al maestro Ettore che é stato il mio maestro per qualche mese mentre abitavo in Svizzera! Ora dal Costa Rica conservo solo dei bei ricordi! É stato un onore averlo conosciuto!
Con sincerità, Ivannia Lazzaro
Ciao Ivannia, grazie. Se vuoi puoi seguirmi su Facebook e auguri. Ettore Maiotti
Buon pomeriggio maestro Maiotti,
mi ha colpito la tecnica che lei ha citato: la pittura su carta incollata poi su tela, molto in uso nel 1800.
ho fatto così un olio su carta da pacco, poi l’ho incollata con la vinavil, ma si son formate delle pieghe.
qual è il modo migliore per incollare?
Grazie in anticipo!
da Federica
bagni tranquillamente la carta anche se è dipinta ad olio. stenda la colla in modo uniforme lungo il perimetro della tela faccia aderire la carta ancora bagnata cercando di togliere le bolle. Faccia sempre le prove con della carta non dipinta fino a quando non avrà imparato la malizia. mi faccia sapere. Maiotti
Grazie! ho provato subito! ho teso una tela con delle puntine su una tavola, ho fatto come ha detto lei e non si formano tutte quelle pieghe :).
sono molto soddisfatta anche se devo fare pratica…
Ho provato anche a stendere la colla su tutta la base della tela, e non viene male.
Colgo l’occasione per farle i miei complimenti, a lei e a Luisella!
Grazie per la cortesia!
dalla sua fan Federica!
Buongiorno, sono una studentessa di Storia e Critica dell’Arte presso l’università degli studi di Milano. Stò preparando la tesi di laurea magistrale in storia dell’architettura sul tema dei bar e ristoranti milanesi tra le due guerre. Ho letto sulla sua biografia che ha frequentato Enrico Ciuti, che aveva lavorato con Luciano Baldessari in alcuni locali progettati dall’architetto. Non avendo trovato una bibliografia relativa alla figura del designer, le chiedo se esiste un archivio o un testo da consultare per approfondirne la conoscenza.
Cordiali saluti,
Sara
Sei un grande. Ho il tuo grande manuale delle tecniche d’arte. Bellissimo, oltre che interessante per le tecniche, anche per gli aneddoti. Ah se avessi avuto a suo tempo un siffatto maestro adesso sarei stato forse anche io un mastro artigiano delle belle arti. Grazie.
Mi trova pienamente d’accordo. Ho frequentato il liceo artistico dal ’93 al ’98, sezione sperimentale di durata di 5 anni. Una scuola bellissima ma nessuna preparazione accademica, dopo il primo anno incentrato sul disegno facevamo già interpretazione di pittori contemporanei. Olio, tempera ed acquarello sconosciuti… qualche rara esperienza di incisione. per non parlare dello studio della anatomia artistitica che fu tolta perchè eravamo lo sperimentale sostituita dal diritto e inglese?!…certo rispetto al tradizionale avevamo più ore di matematica, chimica etc per accedere poi all’università che infatti ho frequentato… però un vero peccato!! Credo si debba ripristinare lo studio da bottega nei licei artistici!!!
A proposito di artisti senza abilità
IL VIAGGIO
Ettore Maiotti
Cos’è il viaggio nel senso comune? L’itinerario, il percorso, il tragitto, la traversata, l’escursione, la gita, la crociera, il volo, il giro, l’esplorazione, il pellegrinaggio, il trasporto, l’evasione, la distrazione. Nel linguaggio attuale lo sballo, il trip.
Se osserviamo l’Arlecchino di Cèzanne e l’Arlecchino di Picasso, possiamo capire che viaggio ha fatto questo personaggio in pittura. Oppure quando Newton fece viaggiare la luce del sole attraverso un prisma di cristallo facendo apparire lo spettro solare. Possiamo immaginare il viaggio dall’arcobaleno, partendo dagli esperimenti con il pulviscolo d’acqua realizzati da Ruggero Bacone arrivando ai colori simultanei di Chevreuil. E che viaggio hanno fatto i pittori con queste scoperte, da Turner a Monet a Klee. Dalla pittura di paesaggio realizzata per stesura in studio, alla pittura realizzata per accostamento all’aperto e ancora alla pittura per accostamento in studio, (termini di cui si è persa la conoscenza e il significato.)
Fino a 50 anni fa per un pittore la parola formazione aveva tra i suoi significati quello del percorso attraverso il quale una mente si arricchisce e la pratica si consolida. Il viaggiatore è chi si mette in viaggio solo per partire. L’ignoto inaccessibile.
Lo studio della pittura, i desideri, i sogni sono i motivi del viaggio. Ma anche molte altre cose come l’utopia. In una frase di Eduardo Galeano è ben spiegato questo pensiero:l L’utopia è come l’orizzonte, cammino due passi e si allontana due passi, cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare.
.La pittura, la pittura vera, non parlo di mercato, delle biennali, triennali , quadriennali, gli allegri fumetti o le trovatine creative- original- trasgressiv-giocos-natural-ambiental- concettual-contemporanee. Non parlo di bambini di plastica impiccati ai rami degli alberi, vacche squartate e messe sotto plastica o delle istallazioni.
Parlo dei Caravaggio, dei van Gogh, dei Klee, dei Malevič, dei Mondrian, dei De Staël, o dei Rotko dagli Afro. Parlo delle correnti artistiche che per affermarsi doveva trascorrere una generazione, un movimento culturale.
Dopo le botteghe, dopo le accademie, le correnti artistiche nascevano negli atelier . Nell’atelier di Glaire Nacque l’impressionismo. I Fauves si formarono nell’atelier di Gustave Moreau. Il fiume di denaro che i mercanti d’arte riescono a creare su una corrente artistica a pittore morto è enorme. L’America vince la guerra sul mondo. Tutto è bello se il vincitore è democratico. L’America ha bisogno di essere anche il modello culturale, Sparta&Atene . Con un colpo di genio assume la paternità della prima corrente artistica inventata dai mass media: la Pop Art. Un frullato di vetrinistica, grafica, fumettistica. Niente a che fare con la pittura, e niente a che fare con il popolare. L’arte è solo l’idea unica, scioccante, raccapricciante. L’opera d’arte deve attorcigliare le budella, come a chi è testimone di un suicida che si butta dalla finestra del decimo piano e si sfracella davanti ai suoi piedi. Per ottenere questi risultati non occorre conoscere il mestiere della pittura, basta avere idee come un creativo pubblicitario in depressione. Non è necessario che chi ha le idee sappia realizzarle, troverà qualcuno in grado di farlo per lui. Seguendo questa logica, un pilota d’aereo che lancia un missile su un ospedale e fa una carneficina, potrebbe essere paragonato a un pittore rinascimentale alla corte dei Medici.
Questa trasgressione di moda, penso che sia del misero conformismo antitrasgressivo.
Tristo è quell’allievo che non supera il maestro! Leonardo invitava i giovani al viaggio. Leonardo studia da Verrocchio, Vincent van Gogh studia da Mauve, Cezanne con Pissarro, Pissarro da Gleire. Matisse da Moureau.
Si potrebbe partire da Pasmoore e a ritroso arrivare fino a Giotto Il primo pittore che firma le sue opere. Un lungo viaggio che si ferma ai significanti dell’informale.
L’arte decisa dal marketing è responsabile del crollo delle scuole d’arte europee, e quelle italiane in particolare, le più grandi del mondo. Il marketing e i mercanti hanno fatto più danni nell’arte figurativa di quanti ne abbia fatti la nascita del cristianesimo sull’arte greca e romana. Per ritornare alla bellezza dell’arte greca e romana ci vollero 1500 anni e il movimento culturale nato alla corte di Lorenzo il Magnifico: Il rinascimento. Quanto ci vorrà per riparare i danni del movimento culturale nato dal Marketing.
Quale sarà il giovane che partirà per il viaggio della pittura come un impressionista o un fauve? Non c’è niente di più conformista di questo anticonformismo tatuato, imperlato, griffato, omologato, drogato, deodorato, pube-rasato deciso dal marketing. Come potrà viaggiare il libero pensiero se è vero solo ciò che fa mercato, se è bello solo ciò che vende, se l’arte è uno status symbol? Siamo bombardati da una bellezza che non ci piace, andiamo dal chirurgo plastico non perché devastati da un incidente ma per assomigliare a qualcuno che assomiglia a qualcun’ altro che si è rifatto guardando una foto. Il viaggio del nostro spermatozoo che ha vinto la corsa sugli altri era il più dotato o era un cretino fortunato? L’umanità é impazzita? Siamo fatti per il 75% di acqua e inquiniamo l’acqua, viviamo respirando aria e inquiniamo l’aria. Questa è pazzia! Stiamo viaggiando dall’uomo sapiens sapiens all’uomo diversamente sapiens? Per chiudere riporto una frase di Paul Signac “Il pittore anarchico non è colui che esegue opere anarchiche, bensì colui che, senza curarsi del denaro e senza chiedere ricompense lotta con tutta la sua individualità contro le convenzioni borghesi.” Questo è quello che penso
Ettore Maiotti
Gentile Maestro Maiotti,
Sono autodidatta nella pittura ad olio, dipingo per diletto. Sto cercando di dipingere un volto ed una spalla imitando gli incarnati di Klimt. Ai miei occhi lui ci metteva mille colori per renderli vibranti (blu rossi gialli), ricordando lievemente lo stile puntinista. C’è una tecnica particolare da seguire per imitare gli incarnati, ad esempio delle sue Giuditte o di altri suoi straordinari dipinti? Grazie, Francesco
Buonasera Sig Maiotti,
Volevo chiederle se esiste una versione digitale o su dvd dei suoi corsi pubblicati da fabbri video nel 1995 o da De Agostini successivamente.
Non riesco a trovare niente su internet.
La ringrazio in anticipo.
Cordialmente.
Francesca
Grande Ettore! Sei un Socrate nato, Riesci a comunicare il tuo Sapere con una naturalezza sconcertante, esclusivamente concessa a chi ha ricevuto un grande dono dalla Natura . Che Dio ti benedica! Emanuele.
Buongiorno,
Secondo lei sarebbe ancora possibile trovare in commercio o su qualche canale dell’usato il suo libro “volta la carta”? Lo leggevo all’asilo e ricordo che lo amavo tanto. Mi piacerebbe che lo potesse avere anche mia figlia.
Grazie
Domitilla Rollino
Buonasera, sono interessato al suo libro “Grande manuale di acquerello. Materiali, paesaggio, figura, ritratto, nudo, animali”, ma non riesco a trovarlo in nessuna libreria. Mi saprebbe dire se è ancora in stampa? La ringrazio e le faccio i complimenti per i suoi splendidi lavori.
Ettore è stato il mio primo e unico magnifico insegnante.Any Brusa